Enjoy Coke

La pubblicità della Coca-Cola, da sempre, ci infonde ottimismo e voglia di vivere. In Spagna invece le notizie che arrivano sono tutt’altro che ottimiste: Coca-Cola Ibe­rian Part­ner, la società auto­riz­zata ad imbot­ti­gliare e distri­buire i pro­dotti Coca-Cola in terra iberica, ha annunciato una ristrut­tu­ra­zione che, tra licen­zia­menti e ricol­lo­ca­zioni, col­pirà 1253 dipen­denti – 772 perderanno il lavoro, gli altri 481 ricol­lo­cati o in pre­pen­sio­na­mento – su un totale di 4250. Sono quattro gli stabilimenti che chiuderanno gli impianti nella Penisola Iberica: Ali­cante, Col­loto (Astu­rie), Palma di Maiorca e Fuen­la­brada (Madrid).

Rimarranno attivi solo sette stabilimenti degli undici nati dalla fusione – per volontà del colosso americano – iniziata nel 2011 e finita l’anno scorso, di otto società diverse che imbottigliavano e distribuivano i prodotti a marchio Coke. La fusione ha portato inevitabilmente al razionamento della società, un Frank­en­stein che – pur non ancora noti i bilanci ufficiali – dovrebbe fatturare circa tre miliardi l’anno, cifra che lo collocherebbe al secondo posto in Europa per volume di vendita col 14% (400.000 clienti, 24 mar­chi, 69 pro­dotti diffe­renti, 3,3 miliardi di litri di bibite) dopo la sezione tedesca che viaggia attorno al 16. Un gigante della distribuzione, insomma, non ancora agilissimo a causa della giovane età, ma che sicuramente fa segnare numeri di tutto rispetto.

Numeri, però, che non sembrano bastare ad evitare l’ennesima triste storia di licenziamenti di massa in un paese, la Spagna, già fortemente destabilizzato dalla crisi e dalla recente riforma del lavoro varata dal governo Rajoy che consente alle aziende di licenziare anche se i bilanci sono in attivo. Non mancano quindi le proteste e gli scioperi degli addetti, specialmente nello sta­bi­li­mento di Fuen­la­brada, il più colpito dalla ristrutturazione, in cui verranno licenziati 404 lavoratori su 749 totali.

This post was last modified on 14 Novembre 2018 17:04