La comunicazione politica ai tempi di internet spiegata a chi continua a dire che internet non è un valore aggiunto per la politica:

Prendiamo questa, per esempio. Un fotoreporter professionista serio non l’avrebbe mai “passata”, e se l’avesse passata, la sua agenzia non l’avrebbe messa in circuito. Sfocata. Mossa. Storta. Mal composta. La Merkel di spalle, non le si vede neanche bene la faccia.
Possiamo dire che è un’immagine “sbagliata”? O “brutta”? Ma certo. Se ci fa sentire “bravi fotografi”, esperti lettori di fotografie, possiamo.
Secondo le “regole della fotografia” che qualcuno continua a riverire come se venissero giù direttamente dal monte Sinai, questa foto è effettivamente sbagliata ed è brutta.
Ma è assolutamente efficace. Riguardiamola. Matteo Renzi sovrasta la sua interlocutrice. Si muove, è dinamico, fa un gesto risoluto, ha il volto assertivo, mentre la cancelliera sta ferma, come sull’attenti, la testa incassata nelle spalle un po’ curve in un atteggiamento che pare addirittura intimorito, se non reverente.
Ancora. Renzi è inquadrato da un fondo rosso, colore volitivo, che la sua cravatta riprende alla perfezione. La Merkel è in giallo pallido, colore remissivo. È la perfetta versione visuale dell’atteggiamento orgoglioso che Renzi vorrebbe mostrare nei confronti del governo più potente d’Europa.
Questa fotografia è assolutamente efficiente, dal punto di vista di Renzi. Non è bella. È buona. Utile. Convincente. Nonostante sia una foto canonicamente “sbagliata”. Anzi, proprio per questo.

Michele Smargiassi