Il 3 gennaio gli elettori repubblicani cominceranno il processo di selezione del candidato da opporre nelle elezioni del 6 novembre prossimo al presidente Barack Obama. Dopo il ritiro di Herman Cain sono rimasti in 7 a contendersi la nomination. Alla vigilia dei caucus dell’Iowa che come tradizione aprono la grande corsa elettorale americana, abbiamo chiesto a otto esperti di elezioni Usa chi conquisterà l’Iowa e di aiutarci a capire chi potrebbe vincere la nomination del Gop e perché.

Larry Sabato
PROFESSOR OF POLITICS AND DIRECTOR OF THE UNIVERSITY OF VIRGINIA CENTER FOR POLITICS
Non c’è alcun chiaro favorito visto quanto sono ravvicinati nei sondaggi i contendenti. Tuttavia poiché Gingrich sta scemando e la campagna di Paul è sotto attacco per la vicenda dei suoi vecchi commenti razzisti a una newsletter, Romney sembra ben posizionato per vincere. Detto questo non scarterei Paul poiché in un clima carico di energia e di passione come quello dei caucus i suoi sostenitori possono convincere gli altri “caucus-goers” (chi va ai caucus) a votare per il candidato libertario.

James Capretta
FELLOW AT THE ETHICS AND PUBLIC POLICY CENTER (EPPC)

Quest’anno le primarie repubblicani sono molto più fluide che in passato. Difficile dire chi vincerà in Iowa. Quasi tutti i candidati sono stati negli ultimi mesi in testa almeno una volta nei sondaggi, e tutti sono precipitati. Nessun candidato, si pensa, supererà la soglia del 25%. Ad oggi Ron Paul sembra il meglio posizionato per vincere. Ha schiere di fedelissimi, più di Gingrich o Perry, che sembra difficile che la sua stella si offuscherà facilmente.

John Samples
DIRECTOR OF THE CENTER FOR REPRESENTATIVE GOVERNMENT AL CATO INSTITUTE

Il favorito per i caucus in Iowa è Ron Paul. E con il termine vincere intendo che Paul finirà primo o secondo nella scelta dei delegati fatta durante i caucus. Un secondo posto a un incollatura dal vincitore trasformerebbe Paul in un candidato legittimo alla nomination repubblicana, un’alternativa a Romney.

E. J. Dionne
COLUMNIST DEL WASHINGTON POST

La sorpresa dell’Iowa è che potrebbe non esserci alcuna sorpresa. Negli ultimi giorni Mitt Romney è cresciuto nei sondaggi, e se riuscisse a vincere i caucus del 3 gennaio diventerebbe assai difficile fermare la sua corsa verso la nomination. Il suo successo nel New Hempshire, infatti, sembra assicurato, e dopo due vittorie così, per i rivali sarebbe complicato bloccarlo in South Carolina e in Florida.

Joseph La Palombara
ARNOLD WOLFERS PROFESSOR OF POLITICAL SCIENCE AND MANAGEMENT EMERITUS, YALE UNIVERSITY

Quella che nelle ultime settimane sembrava destinata a diventare una cosa a tre, fra Mitt Romney, Ron Paul e Newt Gingrich, sta tornando ad essere una marcia di avvicinamento alla nomination soprattutto per il primo. Paul è cresciuto al momento giusto, e forse riuscirà a conservare la sua leadership fino a vincere i caucus del 3 gennaio in Iowa. Nel peggiore dei casi, però, Romney sembra destinato al secondo posto, che per lui sarebbe un ottimo risultato, visto il tempo e le risorse limitate che ha dedicato a questo stato. Gingrich invece è crollato, perché è un uomo più superbo di Berlusconi, e negli Stati Uniti questo atteggiamento alla lunga non paga.

Calvin Jillson
PROFESSOR OF POLITICAL SCIENCE ALLA SOUTHER METHODIST UNIVERSITY, DALLAS, TEXAS

Con i caucus in Iowa e le primarie in New Hampshire (10 gennaio) il lotto dei pretendenti alla nomination si ridurrà subito dai sette aspiranti di oggi a 3-4. Romney è il frontrunner da tempo, mentre Gingrich dopo una rapida ascesa ora ha perso colpi. Altro favorito è Ron Paul. Il vincitore uscirà comunque da uno di questi nomi poiché gli altri, Bachmann, Santorum, Perry e Bachmann hanno consensi fermi in cifra singola. Credo che alla fine l’ordine d’arrivo sarà Paul, Romney Gingrich. I primi due hanno la migliore organizzazione sul terreno, quella di Gingrich è esigua. La sorpresa potrebbe essere Santorum, se qualcun altro finirà in doppia cifra potrebbe essere proprio l’ex senatore della Pennsylvania che ha ottenuto l’endorsement di recente da un leader conservatore. Il sostegno per la Bachmann, dopo che ha vinto lo straw poll di agosto, è svanito e Perry non ha mai fatto presa sugli elettori.

Robert Guttman
FOUNDER AND DIRECTOR CENTER ON POLITICC & FOREIGN RELATIONS  JOHN HOPKINS UNIVERSITY, WASHINGTON DC

L’Iowa non sarà così importante nel 2012 come lo è stata in passata nel processo di selezione dei candidati che penso andrà oltre il Super Tuesday di marzo. Alla fine Romney dovrebbe essere il candidato repubblicano ed è quello che ha le maggiori chance di essere presidente a causa della situazione critica dell’economia americana che è la principale preoccupazione degli americani. In Iowa, Bachmann e Santorum sorprenderanno molti per il sostegno che godono fra la gente e arriveranno fino al New Hampshire. Perry invece non farà bene e preparerà già l’uscita di scena se non dovesse vincere le primarie della South Carolina il 20 gennaio, dove fra l’altro il governatore (Nikki Haley) ha già espresso sostegno a Romney. Romney potrebbe essere la sorpresa in Iowa e vincere i caucus, ma bene farà anche Ron Paul grazie al suo messaggio che si rivolge al nocciolo duro degli elettori affascinati dalla sua visione libertaria e dal messaggio anti guerra.

Stephen Hess
SENIOR FELLOW EMERITUS IN GOVERNANCE STUDIES ALLA BROOKINGS INSTITUTION

L’Iowa, un piccolo Stato del Midwest, è importante solo in termini politici poiché è il primo Stato a scegliere i delegati per le Convention. E per questo attira l’attenzione dei media. Tuttavia non ha grande valore nel prevedere quale candidato prevarrà a lungo termine (solo due su cinque vincitori sono usciti da qui negli ultimi anni). L’esito della corsa comunque dipenderà in parte dal risultato del 3 gennaio: se Romney arriverà primo, la gara finirà rapidamente, poiché egli vincerà nel New Hampshire e sarà il “nominee”. Se Gingrich invece prevarrà allora la sfida con Romney si protrarrà per mesi. Un’incognita è Ron Paul: dovesse vincere in Iowa non credo diventerà il favorito per la nomination, ma potrebbe essere incoraggiato a correre come indipendente il 6 novembre prossimo.

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