L’unica scusante che la premiata ditta Grillo-Casaleggio potrebbe avere per il nuovo contratto che ha preparato per i candidati pentastellati alle europee, è quello di averlo fatto arrivare nelle caselle di posta degli iscritti prima dell’approvazione alla Camera del testo di legge contro le dimissioni in bianco. Il fatto stesso che il movimento recepisca una clausola del genere – una penale di 250 mila euro per chi, una volta eletto, cambi partito o violi lo statuto/non statuto del movimento – è nelle loro prerogative, ossia sfidare la Costituzione sostenendo di rispettarla.

La richiesta di Grillo non è nel diritto del movimento, anzi è una palese violazione dell’Art. 67 della Costituzione sul vincolo di mandato parlamentare nel quale si riconosce a chiunque la possibilità di organizzarsi in partito nell’interesse supremo della nazione (Art. 49). L’uscita di Grillo rasenta quindi il grottesco, tant’è che persino il Parlamento europeo ha rigettato la proposta: l’articolo 2 dello Statuto dei deputati del Parlamento europeo (Titolo I) dice che «I deputati sono liberi e indipendenti. Qualsiasi accordo sulle dimissioni dal mandato prima della scadenza o al termine della legislatura è nullo». Ecco, nessuna altra clausola potrebbe dare diverse interpretazioni. Per cui il “contratto” tra Grillo e i candidati M5S, oltre ad essere incostituzionale in Italia, non si potrà nemmeno applicare in Europa. Punto.

Quel foglio di carta straccia (perché tale è) è una minaccia preventiva verso quei candidati che, in futuro, non vorranno appoggiare le proposte del movimento qualora non le ritenessero giuste. C’è da chiedersi a questo punto che motivazione giuridica potrà dare la premiata ditta per far rispettare il patto: inadempienza contrattuale? mancato raggiungimento degli obiettivi? E per far pagare la penale di 250mila euro, chiederà una fideiussione anticipata? Sono serio, vorrei davvero capire come faranno a costringere un candidato a seguire un iter contrattuale non normato. Sembra quasi che il M5S stia ripensando alle categorie giuridiche in chiave più moderna e futuristica, solo che si son dimenticati il passo precedente dell’approvazione in aula. Ma forse, anche in quel caso, avrebbero votato contro come sulla legge per le dimissioni in bianco. Cogito ergo sum.