Poi dobbiamo guardare in casa nostra. E qui dico che il governo può fare e farà la sua parte, ma c’è una esasperazione dell’attesa per quanto l’esecutivo può fare. E come se in campo ci fosse un solo giocatore. Serve invece un ricoinvolgimento collettivo, c’è bisogno di più fiducia. Dove sono gli investimenti privati? Languono, e gli ultimi dati della Guardia di Finanza ci segnalano anzi un incremento della fuga di capitali. Per questo ad esempio ho avviato contatti con molte casse e fondi pensione che hanno un patrimonio di 120 miliardi investito quasi tutto in debito e poco in economia reale.

La funzione degli investimenti serve per mantenere la capacità produttiva – come, ad esempio, la sostituzione di impianti ormai obsoleti e logori oppure ad espandere la produzione stessa – e la loro funzione dipende tantissimo dal tasso d’interesse reale pagato per effettuare tali investimenti e dal livello di crescita economica, tendenzialmente correlata alla crescita del paese, in cui vorrebbe proiettarsi l’azienda.

Il sottosegretario al Tesoro Baretta fa semplice ciò che in realtà non lo è: con un Pil in forte calo (anche nell’Eurozona, ma tant’è) come è possibile dare per certa l’ipotesi di forti investimenti economici, quando il credit crunch mantiene elevatissimo il tasso d’interesse bancario a famiglie e imprese e l’utilizzo delle nostre capacità produttive è letteralmente sotto i tacchi? Ma Baretta parla di investimenti privati, infrastrutturali, che avrebbero un impatto completamente diverso sulla crescita sistemica. Accusare gli imprenditori di scappare con i capitali – che è vero, anche se molto semplicistico parlarne in questo contesto – vuol dire non aver capito, o capito sostanzialmente poco, la situazione in cui si trova il paese. Inoltre, se si vuole indurre gli imprenditori a investire in economia reale, il modo migliore non è continuare a pestare sui redditi di capitale per chi quei redditi li investe in produttività, ma colpire più precisamente le operazioni finanziarie che non producono lavoro ma solo speculazione.