È passato quasi un mese da quando Matteo Renzi ha spodestato Enrico Letta ed è diventato presidente del Consiglio. Un mese in cui di promesse ne ha fatte tante mentre di fatti, per ora, abbiamo visto solo l’Italicum, la legge elettorale approvata da appena una settimana.

Inizialmente ero scettico su Renzi, lo ammetto. Ora però mi voglio fidare. Mi voglio fidare del suo Job Act perché, anche se «negli ultimi vent’anni le politiche sul lavoro non hanno creato precarietà», la sua riforma contribuirà ad eliminare definitivamente il precariato. Mi fido perché vuole davvero ridurre le tasse. Mi fido perché ha scelto dei ministri che promettono in tv di ridurre le spese inutili e poi lo ribadiscono anche in aula. Mi fido soprattutto di Renzi quando dice che si può sforare il parametro del 3 per cento imposto dall’Europa avendo il coraggio di dire davanti a chi conta le stesse cose che dice davanti a chi non conta.

Io mi fido di Renzi, ma di quale dei due conviene fidarsi?