La tentazione di dare ragione a Fassina – perché Fassina stavolta ha ragione – sul discorso di Renzi è troppo forte per farmelo sfuggire. In un breve intervento sull’Huffington Post, il viceministro dell’economia demolisce la parte economica dei discorsi alla Leopolda del sindaco di Firenze. Un’immensa quantità di fuffa buttata lì solo per far piacere ai piacioni, da cui non si riesce a tirare fuori neppure un euro di gettito o di investimenti. Il nostro grande errore sarebbe che Renzi vinca la gara per la segreteria del PD, e poi, quanto prima, arrivi a Palazzo Chigi e diventi, suo e nostro malgrado, l’ultimo grande venditore di fuffa.

Ricordiamoci però che l’ultimo grande venditore di fuffa apparve in televisione vent’anni or sono, affascinò la destra e sconcertò la sinistra. Anche lui tutto a base di slogan da baci perugina: il nuovo miracolo italiano, la libertà, il paese che amo. Qui, invece, come nelle pubblicità che ti appioppano la bottiglia o il barattolo perché sopra c’è il tuo nome, ognuno di noi è chiamato a scandire la sua parola chiave per il futuro. Stupore, felicità, bellezza. Fosse di destra avremmo subito detto “fuffa di primissima qualità”. E invece no. A partire dal no agli inciuci, ma dalla prossima volta: per adesso continuate pure.

Per questo dobbiamo portarlo presto alla segreteria del Pd. Io comincio ad avere una certa età e vent’anni per aspettare che capiate potrei non potermeli più permettere.