La nostra classe politica sembra assomigliare sempre più ad un esercito sconfitto in ritirata: cerca di saccheggiare tutto quello che può portarsi dietro prima di andarsene. Ultimo esempio la Regione Piemonte: vogliono portar via 15 milioni di euro di vitalizi, rivendicando, come diritti acquisiti, privilegi che si sono autoassegnati. Hanno tagliato di tutto meno questo. La qualifica di ladri di welfare, purtroppo, si adatta loro perfettamente.

«Lei non sa chi sono io!», diceva un esausto onorevole Trombetta a un disarmante Totò assai poco sensibile alle formalità del suo compagno di “wagon lit”. Oggi, «Lei non sa chi siamo noi», sarebbe più adeguato. Oppure ragionare prendendo spunto da un altro grande del cinema, Alberto Sordi, quando nel “Marchese del grillo”, si affacciava dal balcone del suo palazzetto e guardando il popolo diceva «Io so’ io, e voi nun siete un cazzo». Il nostro però non è un film.