Circa Giacomo

Onestamente non ho ancora capito cosa farò da grande, al momento mi occupo con un certo successo di marketing digitale e social media per campagne elettorali ed eventi turistici locali e di nicchia; di amare il calcio discretamente - se 0 è tanto e 1 vale immensamente, io vado di peso per il 6½ -, di essere juventino, e, a rischio querela quando dico che i Led Zeppelin sono stati la miglior rock band del millennio. Ho scritto anche qualche libro, li trovate tutti sullo shop, quel pulsantino in alto a destra vicino al logo. Quasi dimenticavo: il mio nome completo è Giacomo Lagona, ma solo perché so che ci tenete.

La guerra di Spagna

Domani, salvo clamorose retromarce, si terrà l’attesissimo e contestatissimo referendum per l’indipendenza della Catalogna. Il governo di Madrid continua a ripetere che la consultazione è illegale e sta facendo di tutto per frenarlo, ma tant’è…

Di |2018-11-22T10:20:35+01:0030 Settembre 2017|Categorie: Politically (in)correct|Tag: , , , |0 Commenti

Il nuovo che avanza

A sei mesi dall'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca e a tre anni e mezzo dalle prossime presidenziali, il Partito Democratico americano sta già oliando gli ingranaggi per sondare i prossimi candidati alla presidenza Usa. Non è facile mettere assieme grandi finanziatori, piccoli sostenitori, consulenti e volontari, ma la macchina organizzativa dell'asinello è già in moto per accreditarsi presso i grandi gruppi di interesse ed evitare un nuovo cataclisma Hillary

Se tutto va bene siamo rovinati

Qual è la posizione del governo italiano sulla crisi in Medio Oriente? Preferiamo i sunniti o gli sciiti? Appoggiamo Trump o Doha? E come facciamo con l’Egitto con cui abbiamo interessi importantissimi? E cosa farà la nostra diplomazia con l’Arabia Saudita, Abu Dhabi e gli altri soggetti che hanno riempito con centinaia di milioni di dollari il nostro sistema finanziario e industriale? Tranquilli, tutto è nelle mani del nostro grande ministro degli Esteri Angelino Alfano

Al di qua della barricata

Anche se non è semplice dimostrare un coinvolgimento diretto tra il comitato elettorale di Trump e i russi, è terribilmente grave l'accusa per Trump di aver cercato di ostacolare l'indagine e ostruire il normale percorso della giustizia. E la sola accusa di ostruzione alla giustizia portò Richard Nixon alle dimissioni

Mr. President

Non si tratta di una battaglia tra fedi diverse, ma tra criminali che vogliono cancellare la vita umana e persone di tutte le religioni che cercano di proteggerla: è una lotta tra il bene e il male.
In Arabia Saudita, davanti a 55 capi di stato mediorientali, Donald Trump sotterra la 'guerra fra civiltà' che aveva caratterizzato la sua campagna elettorale, e torna a fare il presidente degli Stati Uniti

La fine del sogno

Sulla crisi del Pd si è detto di tutto e tutti ci siamo fatti un'idea più o meno realistica di come andrà a finire tra qualche mese. Eppure, dopo aver ascoltato tutte le parti in causa come un bravo giudice, nessuno ha il coraggio di essere ottimista sul futuro del Partito Democratico. Perché, in fondo, ci vergogniamo di come “sta al mondo” questo partito: dieci anni di lacerazioni continue, che cerchi di insabbiare nei meandri ancestrali della mente, ti fanno dimenticare dei dieci anni di sconfitte brucianti e di vittorie da incorniciare

Di parola

Quando Sally Yates fu nominata vice procuratrice, nel 2015, durante le audizioni al Congresso per la ratifica della nomina, il senatore Jeff Sessions - quello che tra poco diventerà il procuratore di Donald Trump - le fece una domanda ben precisa: “Crede che il procuratore generale abbia il dovere di dire no al presidente, se il presidente chiede qualcosa di illegale?”

Di |2018-11-22T10:58:29+01:004 Febbraio 2017|Categorie: Politically (in)correct|Tag: , , , , |0 Commenti

Il discorso della sconfitta di Matteo Renzi

È la seconda volta che Matteo Renzi fa un grande discorso per la sconfitta: il primo quattro anni fa dopo aver perso le primarie con Bersani per la premiership; la seconda ieri sera, ammettendo la sconfitta del Sì al referendum costituzionale col 41 per cento contro il 59 del No. Prima o poi vorrei poterne sentire uno per la vittoria. Ma ho tempo. Grazie Matteo!

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