La Serie A sta per concludersi con una quasi certezza: alla fine della stagione, la Juventus si troverà con un distacco di 10 punti in classifica per decisione della Corte Federale d’Appello, che ha scosso le ambizioni della squadra bianconera proprio pochi minuti prima della sconfitta contro l’Empoli.

Tuttavia, la classifica potrebbe non essere definitiva: i Bianconeri hanno già annunciato ufficialmente di valutare la possibilità di presentare un ulteriore ricorso al Collegio di garanzia dello sport del CONI, mentre attende che la Corte Federale d’Appello renda note le motivazioni dietro la modifica della penalizzazione legata al caso delle plusvalenze. È importante sottolineare che questi fatti “devono ancora essere giudicati dal giudice naturale“, come ha ribadito il club stesso in un tweet dopo la sentenza.

Per i legali della Juventus diventa quindi fondamentale studiare le motivazioni della corte per comprendere il motivo dietro questa nuova penalizzazione. Secondo il Codice di Giustizia Sportiva della FIGC, la decisione deve essere pubblicata entro 10 giorni dall’adozione del dispositivo: al più tardi entro il 1° giugno.

Ciò significa che prima della partita Udinese-Juventus, l’ultima giornata di campionato prevista per il 4 giugno, saranno note le motivazioni effettive che hanno portato alla penalizzazione. Successivamente, i legali avranno 30 giorni, secondo il  Codice della Giustizia Sportiva, per presentare un reclamo al Collegio di garanzia dello sport del CONI.

Tuttavia, a meno di inaspettate accelerazioni, il campionato di Serie A si concluderà prima che si possa arrivare nuovamente al grado finale di giudizio in sede sportiva, considerando che per la sentenza precedente si sono impiegati tutti i 10 giorni previsti, dal 20 al 30 gennaio. Pertanto, la classifica alla fine della 38ª giornata vedrà la Juventus con un deficit di 10 punti.

Come si è arrivati al -10

Breve riassunto delle puntate precedenti. La Juventus, società quotata in Borsa, è stata oggetto di ispezione da parte della Consob per gli accordi stipulati durante la campagna acquisti e i compensi dei tesserati nelle stagioni 2019/20 e 2020/21. Il procedimento sportivo si è concentrato sulle plusvalenze contabilizzate dal club nel 2019 e nel 2020, relative ad operazioni con altre società di Serie A, Serie B e Serie C.

Il Tribunale Federale Nazionale ha prosciolto tutti i deferiti, ma successivamente la Procura Federale ha presentato un ricorso per revocazione basato su nuovi elementi dell’indagine Prisma. Il ricorso è stato accolto e la Corte Federale d’Appello ha sanzionato la Juventus con una penalizzazione di 15 punti e inibizioni per alcuni ex dirigenti. Il club si è appellato al Collegio di garanzia dello sport del CONI, che ha respinto gran parte dei motivi del ricorso, ma ha accettato quello riguardante le sanzioni per gli amministratori non esecutivi.

Di conseguenza, la penalizzazione è stata ridotta a 10 punti e il giudizio è stato rinviato alla Corte Federale d’Appello. Le motivazioni per la riduzione della penalizzazione attuale non sono ancora note.

Al momento attuale non sono ancora chiare le ragioni per cui si sia arrivati a una penalizzazione di -10, come accennato in precedenza. Tuttavia, una delle ragioni evidenti è il proscioglimento di Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano. Poiché le accuse nei confronti di questi amministratori senza deleghe operative sono state ritirate, la penalizzazione è stata ridotta.

-15

Durante il procedimento che ha avuto luogo a gennaio, che ha portato alla penalizzazione di -15, la Corte Federale d’Appello ha analizzato la posizione degli “altri amministratori” facendo riferimento alla consapevolezza diffusa dimostrata dalle intercettazioni e alle prove complessive presentate dalla Procura Federale, che hanno portato i giudici a confermare che il consiglio di amministrazione nel suo complesso ha condiviso o comunque tollerato la violazione dei principi sportivi.

Tuttavia, questa affermazione è stata contestata dagli stessi amministratori, i quali hanno ottenuto ragione dal Collegio di garanzia dello sport del CONI.

Secondo tale Collegio, infatti, non è stato provato in alcun modo che gli amministratori privi di deleghe della Juventus S.p.A. abbiano commesso violazioni oggettive. Pertanto, il procedimento è stato rinviato alla stessa corte d’appello affinché riesamini le singole posizioni e valuti l’eventuale apporto causale dei singoli amministratori, fornendo una motivazione adeguata e applicando sanzioni coerenti con l’assenza di violazioni relative alle attività gestionali e sportive dei ricorrenti.

Strumento legittimo

Va specificato che il Collegio di garanzia dello sport del CONI ha riconosciuto come legittimo lo strumento della penalizzazione, mentre la Juventus aveva sollevato diverse contestazioni nel ricorso presentato, tra cui quella riguardante la tipologia di sanzione (penalità in classifica anziché una semplice ammenda).

Tuttavia, al punto 2.2.5. delle motivazioni, si sostiene che l’organo giudicante ha il potere di qualificare giuridicamente i fatti contestati e di infliggere una sanzione adeguata tra quelle previste dal Codice di Giustizia per l’illecito accertato.

Pertanto, non è rilevante il fatto che alla Juventus fosse stata contestata solo la violazione dell’articolo 31, comma 1, del Regolamento di Giustizia, che comporta l’applicazione di una semplice ammenda. La Corte Federale ha chiaramente indicato le ragioni per cui, sulla base dei nuovi fatti emersi, è stata applicata la sanzione prevista per la violazione dei principi di lealtà e correttezza stabiliti nell’articolo 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC.

L’organo di giustizia sportiva finale non ha sollevato obiezioni alla decisione della Corte Federale d’Appello di infliggere una penalizzazione e non si è pronunciato sul numero effettivo di punti da togliere in classifica, poiché non aveva competenza in merito. Ha semplicemente richiesto alla stessa corte di rivedere la sanzione a causa di carenze nelle motivazioni. Tuttavia, le carenze nelle motivazioni non sono più rilevanti poiché la Corte d’appello ha scagionato gli imputati e ridotto la penalizzazione. Per cui, se la penalizzazione di -15 si è trasformata in -10 solo per questo motivo, lo sapremo in seguito.

I prossimi provvedimenti: Uefa

La Juventus terminerà il campionato con il peso della penalizzazione, ma si prevede che il verdetto definitivo – in ambito sportivo – possa essere emesso entro la fine ufficiale della stagione calcistica, cioè il 30 giugno.

In pratica, quando sarà necessario comunicare alla UEFA quali squadre italiane parteciperanno alle Coppe nella stagione 2023/24, il Collegio di garanzia dello sport del CONI dovrebbe aver già preso una decisione, a condizione che la Juventus decida di presentare appello.

La sconfitta contro l’Empoli per 4-1, contro una squadra tra l’altro già salva (e che non aveva mai segnato 4 gol alla Juventus nella sua storia), ha reso molto più difficile un tentativo di risalita tra le prime quattro, con il Milan distante quattro punti e solo due partite rimaste in calendario, tra cui lo scontro diretto di domenica prossima allo Stadium proprio contro i rossoneri.

Nonostante ciò, attualmente il settimo posto occupato dalla Juventus non garantisce certezze sulla partecipazione alle competizioni UEFA. Neanche per la Conference League, il cui posto dipende strettamente dai risultati in coppa della Fiorentina, che al momento è fuori dalla lotta per l’Europa in campionato, ma ha ancora due opportunità per accedere all’Europa League tramite la Coppa Italia con la finale di stasera contro l’Inter già sicura di un posto nelle competizioni europee, o la finale di Conference League dove i viola dovranno affrontare il West Ham.

A prescindere da quanto accade sul campo, l’UEFA sta seguendo attentamente lo sviluppo delle questioni legali che coinvolgono la Juve: già a dicembre, il Club Financial Control Body ha avviato un’indagine su una potenziale violazione delle regole del fair play finanziario, sottolineando che lo scorso agosto il club bianconero ha firmato un accordo di transazione (settlement agreement) con l’UEFA.

I prossimi provvedimenti: manovra stipendi

Tornando in Italia, c’è un altro aspetto dell’inchiesta che merita attenzione: la manovra stipendi che coinvolge anche agenti di calciatori e le “partnership” con altri club.

Venerdì 19 maggio sono stati resi noti i deferimenti e il patteggiamento, una possibilità che si era già ipotizzata, rimane ancora aperta.

Attraverso il patteggiamento, è possibile ridurre la sanzione fino a un terzo di quella prevista in caso di procedimento ordinario secondo l’articolo 127 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC. Se il patteggiamento fosse avvenuto prima del deferimento, la potenziale pena sarebbe stata dimezzata.

Tuttavia, per questo secondo aspetto dell’inchiesta le tempistiche sono già stabilite: il 15 giugno è prevista un’udienza presso il Tribunale Federale Nazionale, ma a quella data il campionato sarà già concluso. La Juventus si troverà quindi a doversi difendere nuovamente davanti alla giustizia sportiva con una penalità di 10 punti in classifica.