Chi vince ha sempre ragione, però lo spettatore paga per vedere 90 minuti di partita non solo 2-3-4 minuti dell’azione che porta al gol vittoria.

La Juventus di ieri sera ha fatto una buona partita contro un Siviglia arrembante e per certi tratti roboante. Ma la squadra, al netto degli errori dei singoli, continua ad andare in campo senza una linea continua, quasi sempre senza idee e con un gioco molto confusionario, senza schemi impostati e senza quel minimo di supponenza che la porti a voler vincere le partite che contano davvero.

Non parlo della Juventus, parlo del gioco che poi, per la maggior parte delle volte, porta alla vittoria. Non stilo una classifica sui peggiori di ieri sera perché non è importante alla narrazione. E non ce n’è nemmeno bisogno: siamo fuori a prescindere.

Parlo del bel gioco e dell’impegno di una squadra e del suo allenatore a raggiungere gli obiettivi prefissati, che ci riesca o no.

Parlo del Manchester City e un esempio è più che sufficiente: il primo gol al Real.

L’azione del City prende forma sulla sinistra con Grealish circondato da Haaland, De Bruyne e Gundogan. L’inglese passa a Rodri, che cambia il gioco verso Bernardo, isolato contro Camavinga. Poiché l’azione si stava sviluppando inizialmente sul lato opposto e i difensori di Ancelotti non si spostano con il terzino ma si mantengono vicino alla porta per proteggerla, si crea una distanza significativa tra Camavinga e il resto della linea difensiva, anche se Kroos e Modric ripiegano parzialmente per coprire lo spazio. Tuttavia, Stones si lancia in quell’area gestendo il pallone mentre si sposta verso l’esterno, Bernardo si accentra e Walker arriva in supporto. Alla fine, è De Bruyne a mettere Bernardo davanti alla porta, nello stesso spazio, con Kroos che è un po’ troppo passivo nel coprire nuovamente all’interno, e Courtois che sorprendentemente scopre il primo palo nonostante la presenza di Alaba sul secondo.

È anche interessante notare l’influenza del posizionamento di Haaland e Gundogan in area: Militao rimane attento a Haaland, che si sposta solitamente verso il secondo palo, mentre Gundogan si accentra leggermente. I due difensori del Real, probabilmente dopo essersi parlati, credono che spostando Alaba verso Gundogan fanno un buon tamponamento, invece lasciano ulteriore spazio sul lato che verrà poi sfruttato da Silva. 1-0.

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Sono cose facili da notare per uno spettatore attento, ma è ancora più semplice notare che il City – come il Real e il Sivigliaun gioco lo hanno.
La Juventus, da due anni almeno, no.