La nuova legge anti-Airbnb di New York è entrata in vigore martedì 5 settembre, con effetto immediato: migliaia di annunci di affitti brevi sono già scomparsi dai siti di prenotazione. Con l’entrata in vigore della Local Law 18, migliaia di Airbnb e affitti a breve termine di New York stanno per sparire. La nuova legge, che limita fortemente il modo in cui Airbnb opera nella città, di fatto impedirà a molti ospiti e host di usare la piattaforma.


La legge, nota come Local Law 18, limita fortemente le possibilità di affittare a breve termine interi appartamenti e case a New York. In particolare, gli affitti sono consentiti solo se il proprietario dell’immobile risiede nell’unità durante il periodo di locazione; l’immobile è situato in una zona residenziale; l’immobile è affittato ad un massimo di due persone.

Un problema per gli host di Airbnb

Queste limitazioni renderanno impossibile o molto difficile per molti host affittare le proprie case sulla piattaforma. Secondo le stime, la legge potrebbe portare alla rimozione di almeno il 70% degli annunci di Airbnb a New York.

La legge è stata approvata dal consiglio comunale cittadino nel gennaio 2022, dopo anni di discussioni e polemiche. Gli sponsor della legge hanno sostenuto che era necessaria per affrontare il problema della gentrificazione e dell’aumento dei prezzi degli affitti in città. Il fenomeno è particolarmente grave nei quartieri più popolari, come Soho, Williamsburg e Brooklyn. In queste zone, è sempre più difficile trovare un appartamento a prezzi accessibili, e la qualità della vita è peggiorata.

Per Airbnb è un divieto di fatto

Airbnb ha criticato la legge definendola un “divieto di fatto” per la propria attività. La società ha affermato che la legge danneggerà i turisti e le piccole imprese che si affidano agli affitti brevi per generare reddito.

A New York, gli affitti a breve termine sono una fonte di reddito per molti proprietari di casa, ma anche un potenziale problema per i residenti.

Da un lato, gli affitti a breve termine possono portare sporcizia e pericoli, allontanando i residenti dai loro quartieri anche per il tanto rumore provocato dagli ospiti: alcuni proprietari di case hanno centinaia di annunci su Airbnb, e questo può portare a un aumento del traffico e dei disturbi notturni.

Dall’altro lato, gli affitti a breve termine sono anche una risorsa per i newyorkesi che cercano di sbarcare il lunario. Ad esempio, alcune persone inseriscono annunci su Airbnb per affittare la propria casa mentre sono fuori città, o metà di una bifamiliare per contribuire a coprire i costi del mutuo. Inoltre, la piattaforma è molto popolare tra i 66 milioni di visitatori che ogni anno scelgono la Grande Mela per le proprie vacanze.

Le restrizioni nel mondo

Nel 2022, gli annunci di affitti a breve termine hanno fruttato 85 milioni di dollari a New York.

Nel resto del mondo, le amministrazioni comunali stanno adottando approcci diversi per regolamentare gli affitti a breve termine. In alcuni casi, come a Dallas, in Texas, si limitano gli affitti a quartieri specifici per sventare il rischio di feste moleste e pericolose. In altri, come in Quebec e Memphis, si richiedono licenze ben precise.

A San Francisco, è possibile affittare la propria abitazione su Airbnb per un massimo di 90 giorni all’anno. Ad Amsterdam, il limite è di 30 notti, mentre a Parigi si arriva a 120 giorni. Berlino aveva precedentemente vietato quasi tutti gli Airbnb, tornando poi sui suoi passi nel 2018.

Si prova a negoziare

Airbnb ha provato a opporsi a queste restrizioni, ma ha avuto poco successo. A giugno, l’azienda ha fatto causa alla città di New York, ma ad agosto un giudice ha stabilito che le restrizioni erano “del tutto razionali”. L’azienda non ha reso noto se intende fare ricorso contro la decisione.

Nel frattempo, gli host stanno cercando di ottenere il diritto di usare i loro appartamenti per i soggiorni a breve termine incontrando i funzionari della città per convincerli a modificare la legge.

Obiettivi e conseguenze

Le nuove regole per gli affitti a breve termine a New York, com’era ovvio, hanno suscitato polemiche da entrambi i lati della barricata. Theo Yedinsky, direttore delle politiche globali di Airbnb, le ha definite «un duro colpo per l’economia turistica della città». Secondo Yedinsky, le nuove regole «limiteranno le opzioni di alloggio per milioni di potenziali visitatori». Inoltre, «renderanno gli affitti a breve termine molto meno attraenti» per molte persone che visitano New York: «La città sta mandando un chiaro messaggio a milioni di potenziali visitatori che ora avranno meno opzioni per alloggiare quando visiteranno New York City: non siete benvenuti».

A sostegno della sua tesi, Yedinsky cita le parole di Sean Hennessey, professore presso il Jonathan M. Tisch Center of Hospitality della New York University. Hennessey afferma che le nuove regole «renderanno la città un po’ meno accessibile».

Un futuro incerto

Non è chiaro quali saranno le conseguenze delle nuove regole per gli affitti a breve termine a New York ed è persino possibile che diventino meno comuni. È anche possibile, come capita ogni volta, che le persone trovino modi per aggirare le nuove regole. In ogni caso, queste regole hanno già avuto un impatto negativo sull’economia turistica di New York.

Nuove regole, scarsa disponibilità

Prima dell’entrata in vigore della nuova legge, a New York c’erano oltre 40.000 Airbnb, di cui 22.434 erano affitti a breve termine. La maggior parte di questi appartamenti si concentrano nel centro di Manhattan, nell’Upper East Side e Williamsburg, e Park Slope a Brooklyn.

I sostenitori della nuova legge affermano che è necessaria per affrontare la crisi degli alloggi della città. Secondo un rapporto della Coalition Against Illegal Hotels, gli affitti a breve termine possono portare a una carenza di alloggi e ad affitti più alti, a discapito dei residenti locali. Di contro, gli host sostengono che la legge li mette ingiustamente in competizione con i grandi proprietari di immobili, che possono permettersi di affittare i loro appartamenti a tempo pieno.

Sanzioni e cancellazioni

A partire dal 2 dicembre 2023, Airbnb cancellerà e rimborserà tutte le prenotazioni relative ad alloggi non registrati. La misura è stata adottata per rispettare la Local Law 18 che dal 1° dicembre 2023 richiede a tutti gli host di Airbnb di registrarsi presso l’Office of Special Enforcement.

I soggiorni già prenotati fino al 1° dicembre rimarranno validi, ma gli host e gli ospiti potrebbero essere soggetti a sanzioni se la struttura non è registrata.

Su 3.250 domande di registrazione presentate nel mese di agosto, ne sono state esaminate circa 800; di queste, 257 sono state approvate, 479 sospese e 72 rifiutate.

Airbnb rimane una miniera d’oro

Nonostante le restrizioni di New York City, Airbnb continua a crescere. Nel secondo trimestre del 2023, la società ha generato 2,5 miliardi di dollari di entrate, in aumento del 18% rispetto al 2022, e il numero di prenotazioni è cresciuto dell’11% nello stesso periodo.