Un recente studio condotto negli Stati Uniti dal centro di ricerca Pew Research Center ha rivelato una crescente preoccupazione riguardo all’ubiquità dell’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni. La rapida evoluzione tecnologica oltreoceano si differenzia notevolmente da quella europea, così come variano gli ambiti in cui l’intelligenza artificiale trova applicazione. Tuttavia, una chiara tendenza emerge dai dati: più di undicimila adulti americani esaminati nell’indagine non sono entusiasti di fronte all’incessante avanzamento tecnologico che sta caratterizzando la nostra società, soprattutto in politica.

L’opinione pubblica americana sull’intelligenza artificiale

All’interno del campione di intervistati, emergono opinioni contrastanti sull’utilità dell’intelligenza artificiale, con un segmento che la considera un beneficio e un altro che la percepisce come una minaccia. L’automazione applicata a settori come la sicurezza pubblica genera particolare perplessità tra i cittadini. Nel sondaggio condotto dal centro di ricerca, si osserva un significativo aumento della preoccupazione, passando dal 37% al 52% tra il 2021 e oggi.

L’imminente sfida delle elezioni e la tecnologia

Nel prossimo anno, numerosi paesi in tutto il mondo si troveranno ad affrontare elezioni di grande rilevanza che potrebbero avere un impatto decisivo sul loro futuro politico. Tra i più importanti vanno citati Stati Uniti, Regno Unito, Taiwan, India e Parlamento europeo. In queste consultazioni, la tecnologia sarà una forza trainante della politica, ma potrebbe costituire anche una minaccia per l’integrità del voto democratico.

Il ruolo della disinformazione alimentata dall’intelligenza artificiale

Alcuni anni fa, l’ex CEO di Google Eric Schmidt aveva espresso preoccupazione per la crescente diffusione di contenuti falsi generati da intelligenze artificiali, in particolare sui social media (alcune condivisibili e realizzabili, altre meno). La disinformazione, un fenomeno già ampiamente discusso durante le precedenti elezioni americane, sta diventando sempre più sofisticata grazie all’uso di strumenti tecnologici che sfumano la linea tra verità e menzogna.

Il pericolo dei contenuti generati artificialmente

Un video generato da un’intelligenza artificiale che raffigurava un’esplosione al Pentagono ha avuto un ampio sharing su Twitter da account verificati, ma falsi. L’esperto Nick Waters, ex ufficiale britannico e ora un analista open source che collabora con Bellingcat, ha sottolineato chiaramente la falsità del video. Questo contenuto, sebbene falso, ha avuto conseguenze significative che ha provocato la risposta dei Vigili del Fuoco chiamati a rassicurare l’opinione pubblica sull’inesistente esplosione, causando persino un breve crollo del mercato azionario.

L’uso politico dei contenuti artificiali

Un altro esempio eloquente è stato il video confezionato dal politico statunitense Ron DeSantis, candidato alle primarie repubblicane per le prossime elezioni presidenziali, che mostrava l’ex presidente Donald Trump in un abbraccio con l’immunologo e consigliere medico della Casa Bianca, Anthony Fauci. L’obiettivo era fornire agli elettori un’immagine distorta degli Stati Uniti in caso di rielezione di Trump. Anche in questo caso il filmato era un fake generato dalla AI.

L’incursione della tecnologia anche in politica interna

In un contesto leggermente meno rilevante ma comunque interessante, il video pubblicato il 6 settembre scorso dall’ex leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, ha suscitato curiosità.

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Il video, creato artificialmente, esplora le posizioni politiche di Grillo sulla Cina in termini ambientali e sulle possibili evoluzioni delle relazioni diplomatiche ed economiche tra l’Italia e Pechino.

Salvini per Pontida

Matteo Salvini, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture, ha invitato i francesi al raduno annuale della Lega a Pontida, in provincia di Bergamo, che si è tenuto lo scorso fine settimana. Il video, pubblicato sui social, è un’opera di doppiaggio automatico realizzata con HeyGen, una piattaforma di creazione di video basata su un software di intelligenza artificiale. Il risultato è sorprendente: la voce e il tono di Salvini sono riprodotti in modo fedele, anche il labiale è perfettamente sincronizzato.

Nel cuore della politica

La tecnologia sta chiaramente entrando nel cuore della politica nazionale e internazionale, sollevando interrogativi fondamentali sull’uso e l’abuso della sua potenza. Vedremo a breve come si evolverà la questione.