Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, un leone si sveglia e sa che dovrà correre più della gazzella o morirà di fame. Una Meloni a Roma si sveglia ogni mattina all’alba e sa che dovrà correre più di Salvini per non morire di sondaggite.

Questa era la situazione prima del conflitto in Medio Oriente, quando Meloni seguiva Salvini negli estremi per non lasciarglieli in mano. Ma la guerra in Israele ha cambiato le carte in tavola. Ora gli elettori chiedono responsabilità. E chi fatica di più a mostrarsi responsabile nel governo non è Meloni, ma Salvini. Cosa farà allora Salvini per farsi sentire e mettere in difficoltà Giorgia, nonostante la guerra? Forse cercherà di sfruttare il futuro dell’Ucraina.

L’Ucraina è un paese che vive una situazione delicata, tra le pressioni della Russia e le speranze di avvicinarsi all’Europa. Salvini ha sempre mostrato una certa simpatia per Putin e una diffidenza verso l’Unione Europea. Potrebbe quindi usare la questione ucraina per attaccare l’operato del governo, il suo governo, accusandolo di essere troppo debole o troppo allineato con Bruxelles. In questo modo, Salvini spera di riconquistare il consenso degli elettori più sovranisti e populisti, che ultimamente lo hanno abbandonato.

Ma questo è un gioco pericoloso. L’Ucraina non è un tema da usare a fini propagandistici, ma una questione di sicurezza e di pace internazionale. Se Salvini dovesse esagerare con le sue provocazioni, rischierebbe di isolarsi dagli altri partner europei e di mettere in crisi il governo Meloni. E questo sarebbe un danno per l’Italia e per l’Europa.

L’audio dello “scherzo” telefonico russo a Meloni

Meloni lo sa bene. E sa anche che Salvini non ha molte altre carte da giocare. Per questo, la premier potrebbe approfittare della situazione per mostrarsi più moderata e responsabile di Salvini, sostenendo i governi europei e difendendo l’interesse nazionale. In questo modo, Meloni potrebbe guadagnare il favore degli elettori più moderati e centristi, che ultimamente le hanno dato fiducia.

La guerra tra il leone e la gazzella continua. Ma ora il leone deve fare attenzione a non cadere nella trappola dell’Ucraina.